L’adattamento a nuovi alimenti disponibili in natura è comune a molte specie. Tra queste il cane domestico non si distingue, essendo arrivato ad una dieta che potremmo definire “onnivora” partendo da quella prevalentemente carnivora degli antenati lupi, da cui tutti i cani discendono.
E’ pur vero che un lupo divora interamente le sue vittime, arrivando quindi ad assimilare interiora contenenti erbe più o meno digerite e i sali minerali delle ossa minori.
Tenute in conto queste due considerazioni, potremmo definire il cane domestico ormai onnivoro. Ma in quali proporzioni?
I veterinari spingono a nutrire il proprio cane con cibo preconfezionato di qualità, in funzione della comodità dovuta all’inurbamento, alla scarsa reperibilità degli scarti di macellazione, ai sali minerali difficilmente reperibili, alla poca influenza diretta dei raggi solari e del clima. Il cibo preconfezionato di qualità è quindi sicuramente bilanciato, sicuro, pronto eccetera.
Ma a noi piace andare oltre ed inizieremo a considerare altri due aspetti della vita canina domestica: la gioia del momento della pappa e la sua longevità. Per questo cercheremo di integrare la dieta preconfezionata con pasti casalinghi, inizialmente, e magari arrivare alla sostituzione totale.
Ricordiamo sempre che data la gran quantità di razze diverse presenti (anche nei meticci) con necessità fisiologiche diverse, data la non calcolabilità a priori di necessità alimentari legate a stili di vita, età eccetera, il nostro riferimento ultimo sarà sempre il veterinario che dovrà valutare direttamente sul cane l’andamento della dieta.